Archeologia Amelia e la Statua del Germanico

Amelia e la Statua del Germanico

Alla metà del III sec. a.C. a seguito dell’apertura della via Amerina, è collocabile un processo di urbanizzazione con poderose mura in opera poligonale. La cintura muraria, conservata per lunghi tratti, rivela le dimensioni raggiunte dal centro. Le numerose emergenze archeologiche, incorporate nell’attuale centro storico, appartengono all’edilizia pubblica e privata, che insieme alle ville sparse sul territorio attestano una fiorente economia del municipio romano. Tale prosperità traspare anche dal ritrovamento, nel 1963, della bellissima statua in bronzo raffigurante Germanico. Il modernissimo museo civico archeologico Boccarini conserva importanti testimonianze del territorio, oltre ai preziosi materiali recentemente rinvenuti nello scavo della necropoli rinvenuta fuori Porta Romana. Le prime testimonianze del centro umbro di Amelia rimandano all’età del Bronzo; è tuttavia possibile, pur nella frammentarietà delle conoscenze archeologiche attuali, leggere la continuità di vita del primitivo abitato, dall’età del Ferro al pieno arcaismo, che mostra già in epoca molto antica forti contatti, non con il retroterra umbro, ma con i vicini distretti etruschi ed italici. Allo stato attuale, dati fondamentali per la ricostruzione della storia dell’antico abitato sono offerti dalla necropoli preromana con annessa area sacra, utilizzata fino al IV-II sec. a.C. in località Pantanelli, a Sud-Ovest della città. La tipologia delle tombe e la qualità dei materiali rinvenuti conferma il controllo del territorio da parte di un ceto aristocratico al quale erano destinati i beni di prestigio. Un ruolo fondamentale per la distribuzione di merci pregiate ed in particolare per lo smistamento, attraverso Volsinii, sul mercato amerino di ceramica attica, è stato svolto dal Tevere con i suoi approdi e dalla valle tiberina. Il processo di romanizzazione dell’Umbria meridionale ha interessato anche Amelia; fondamentale in tal senso l’apertura della Via Amerina nel 240 a.C. che favoriva la penetrazione verso nord. Il tracciato, che razionalizzava una viabilità più antica, costituiva il percorso più breve tra Roma e l’Umbria attraverso l’area falisca ed etrusca. E’ probabilmente da riferire a quest’epoca l’avvio del processo di urbanizzazione della città con l’erezione della cinta muraria in opera poligonale. I rapporti con le vicine aree etrusco meridionali, laziali, e soprattutto falische diventano ora più evidenti e più forti, come dimostrano le importazioni di ceramica e le terrecotte architettoniche del santuario di Pantanelli, dove è preminente la componente falisca nell’uso dei modelli utilizzati. La creazione del municipio avvenuta poco dopo la guerra sociale conferma infine il pieno inserimento di Ameria nel mondo romano. Nell’agosto del 1963, durante i lavori di scavo per la costruzione di un molino, vennero alla luce numerosissimi frammenti di una statua bronzea. Il ritratto, di altissima qualità, ha consentito di identificare in Germanico il personaggio rappresentato. Le particolari circostanze della scoperta e i danni provocati dal mezzo meccanico, nelle fasi di scavo, hanno pesantemente sconvolto e disperso numerosi elementi bronzei, tanto da rendere difficilissima la lettura complessiva. Il lungo, delicatissimo lavoro di ricomposizione e montaggio ha tuttavia restituito un monumento di eccezionale impatto visivo. La statua è attualmente visibile al Museo Archeologico di Amelia.

La statua del Germanico

La figura poggia il peso del corpo sulla gamba destra, mentre la sinistra è leggermente flessa al ginocchio. Ai piedi porta calzari di pelle, trattenuti da strisce avvolte intorno alla caviglia e fermate da un nodo dal quale scendono le estremità sul piede. Sopra una leggera tunica di lino manicata, visibile sulle spalle e la parte superiore delle braccia, che scendeva poi a coprire le gambe con pieghe verticali, appena mosse, la figura indossa una lorica di tipo anatomico con spallacci, ornata da rilievi sia sul petto che sul dorso. Al di sotto della linea che segna il limite anatomico della corazza scende una doppia serie di pteryges; quelle superiori, arrotondate, sono decorate alternativamente da teste di leone e teste di satiri a rilievo, mentre quelle inferiori allungate, parzialmente sovrapposte sono decorate da palmette realizzate ad agemina. La testa del personaggio è rivolta leggermente verso destra nella direzione del braccio destro sollevato nel gesto della adlocutio. Il braccio sinistro è piegato al gomito e sorregge con la mano sinistra una lancia e le pieghe del manto, che dalla spalla scende sull’avambraccio. Una spada, entro il fodero, pendente dal balteo, è visibile sul fianco sinistro, sotto l’ascella. Di particolare interesse e bellezza è la ricca decorazione della corazza, che assume anche significati simbolici. La parte posteriore, purtroppo molto rovinata, è decorata da due figure femminili con corta veste che fiancheggiano un candelabro. Di altissima qualità è la decorazione della parte frontale della corazza. Sotto lo scollo è rappresentata a rilievo Scilla, che solleva il braccio destro nell’atto di gettare una grossa pietra; il busto sorge fra le protomi dei cani che le cingono i fianchi, mentre una delle spire si allunga verso la spalla destra; al di sotto sono onde rese ad agemina. La scena centrale è fiancheggiata da due vittorie alate ambedue in volo verso il centro ed è decorata in basso da motivi vegetali. Al centro è la scena dell’agguato di Achille a Troilo. Achille, nudo, è raffigurato frontalmente, con la testa, coperta da un elmo attico dall’alto cimiero, girata verso sinistra. Con la sinistra sorregge uno scudo circolare, mentre la clamide scende dalla spalla, visibile in parte davanti allo scudo e in parte sullo sfondo. Con la destra afferra per i capelli, nell’intento di disarcionarlo, il giovane Troilo che, nudo, coperto solo da alti calzari e da una clamide fermata al collo e distesa sullo sfondo, cavalca un destriero che si solleva sulle zampe posteriori. Inutilmente Troilo, alzando le braccia, tenta di allontanare il forte braccio di Achille.

Ultimo aggiornamento

16 Giugno 2024, 11:36