Archeologia Trevi
La cinta muraria, del I sec. a.C. è continua, non interrotta da torri. E’ realizzata a piccoli blocchi di calcare bianco locale, sommariamente squadrati, disposti a filari orizzontali con malta di legamento. Il tracciato rimane visibile per circa tre quarti dell’intero percorso. Le mura poggiano direttamente su una platea di roccia viva, munita di rincalzi di fondazione di probabile periodo medievale. La messa in opera della muratura è in relazione con l’andamento altimetrico del terreno. Lungo il tracciato si aprono tre porte. In località Santa Maria di Pietra Rossa sono visibili resti di strutture romane. Una collezione privata di reperti archeologici è conservata nel Museo della Civiltà dell’Olivo, allestito con avanzati criteri museologici. Nello stesso complesso è l’Antiquarium, inaugurato il 20 maggio 2006. Qui sono esposti materiali di proprietà statale, anche di recenti rinvenimenti, che coprono un vasto arco cronologico. Di particolare interesse è la ricostruzione di una tomba longobarda. Nel territorio di Trevi, ma in comune di Campello sul Clitunno, si trova una singolare costruzione lungo le sponde del fiume.
Il Tempietto Paleocristiano del Clitunno
“Hai mai visto le fonti del Clitunno? Se non ancora – e credo di no, altrimenti me ne avresti parlato – valle a vedere. Io l’ho viste da poco e mi rammarico d’averlo fatto troppo tardi. V’è una piccola collina tutta coperta da antichi e ombrosi cipressi: ai suoi piedi scaturisce una fonte da molte e ineguali vene, e prorompendo forma un laghetto che si spande così puro e cristallino che potresti contare le monete che vi si gettano e le pietruzze rilucenti… Sorge là presso un tempio antico e venerato. V’è dentro lo stesso dio Clitunno, avvolto nella pretesta che l’adorna” (C. Plinius Cecilius Secundus, Epistulae VIII, 8). Edificata in posizione rialzata sul corso del Clitunno, la costruzione, insieme all’ambiente circostante, concede suggestive analogie alle descrizioni di Plinio il Giovane. La trasparenza delle acque e la vegetazione abbondante compongono infatti un quadro di pacata bellezza. Le acque del fiume erano sacre ai Romani, che eressero lungo il corso templi, terme e ville in onore di Clitumno. Il Tempio posa su di un alto basamento e l’accesso era garantito da due rampe di scale laterali. L’architettura del monumento è del tipo “in antis” con colonne e riutilizza elementi di altre costruzioni più antiche. All’interno resti di affreschi del sec. VIII d.C, raffiguranti il Salvatore tra i santi Pietro e Paolo. Per l’edificio, intitolato a S. Salvatore, si propone una datazione del IV-V secolo dell’era cristiana.
Ultimo aggiornamento
16 Giugno 2024, 11:51