Il Deposito del Santo Chiodo

Su questa pagina pubblichiamo in ordine di tempo (dal più vecchio al più recente), i numerosi post che si ritrovano sulla pagina ufficiale facebook del deposito. I testi sono di Elena Marchionni.

Post del 10 gennaio 2024.

La Madonna di Onde prende il nome dalla chiesa omonima di Onde, situata a Serravalle di Norcia. Si tratta di una piccola maestà policroma risalente al XIV secolo, opera probabilmente di un pittore e scultore spoletino. Studi recenti (Delpriori, 2014) collegano la Madonna di Onde ad un gruppo di altre sculture coeve attribuite ad un maestro noto come il maestro della Madonna di Fossato. L’artista si distingue per la sua abilità sia nella pittura che nella scultura, conferendo a quest’opera un aspetto dolce ma ieratico. La Vergine è raffigurata seduta in trono: una corona è posizionata sulla sua testa e dal capo scende un tessuto bianco decorato a righe più scure, come nelle tessiture tipiche dell’epoca. Questo velo scende sulle spalle della Madonna in un ampio panneggio. Lei si mostra con una veste blu e un manto dorato, stretto in vita da una cinta anch’essa d’oro. Il Bambino, seduto sulle sue ginocchia, è vestito con un abito rosso lungo e una cintura dorata. Le figure del gruppo appaiono rigide, con sguardi immobili, come tipico delle sculture trecentesche di quest’area geografica. La Madonna accenna un movimento con il braccio: probabilmente teneva in mano un attributo, oggi perduto. Dopo il crollo del museo che la ospitava, l’opera presentava depositi superficiali incoerenti causati dalla caduta di calcinacci, e in particolare mostrava molti sollevamenti di colore nella parte della decorazione pittorica del fondo del postergale. Il trono dipinto era particolarmente danneggiato. L’intervento di messa in sicurezza ha previsto la spolveratura e il fissaggio di questi frammenti di pellicola pittorica erratici, al fine di evitarne la dispersione. L’opera è stata immediatamente messa sicurezza nel deposito di Santo Chiodo e successivamente esposta nella mostra “Tesori della Valnerina” presso la Rocca di Spoleto (5 marzo, 5 novembre 2017). Dopo la mostra, è stata trasferita al Museo Diocesano di Spoleto, dove può essere visionata da studiosi e visitatori, in attesa del prossimo ripristino del suo luogo di provenienza, ovvero il Museo della Castellina di Norcia (cfr. Nardicchi, S. Tesori della Valnerina, 2017, pp. 102-102).

Madonna di Onde ante

Madonna di Onde post

Post del 13 dicembre 2023.
L’opera raffigura San Leonardo da Limoges, con una raffinata dalmatica rossa e l’attributo delle manette, elemento iconografico identificativo del Santo. Proviene dalla chiesa di Montebufo di Preci, a lui dedicata ed era posto in una nicchia, a sinistra dell’Altare Maggiore; nella nicchia di destra trovava posto una scultura, di epoca differente, che ritrae San Lorenzo. La statua di San Leonardo si riferisce ad autore non identificato con certezza, appartenente al XVI secolo. E’ scolpita in un imponente blocco di noce, ma è da è da considerarsi comunque polimaterica essendo il risultato dell’assemblaggio di tessuti di lino o canapa, gessati, elementi metallici di ancoraggio, strati preparatori a gesso e colla, foglia d’oro e d’argento, e policromia. La pittura si dimostra molto raffinata, con l’applicazione di un bolo color arancio e foglia oro sul davanti e sulle maniche della dalmatica; sul retro, invece, è stato impiegato un bolo color arancio e foglia d’argento. La dalmatica è stata campita con un rosso e grazie a disegni graffiti sulle parti corrispondenti alle lamine, sono stati realizzati decori floreali. Questo lavoro non era visibile prima del restauro. Anche il camice bianco mostra decorazioni di pregio, e le manette sono rivestite interamente in lamina argentata. Gli incarnati dovevano risultare altrettanto preziosi, restituendo l’effetto lustro e cromatico di una porcellana. Attualmente custodita al Deposito di Santo Chiodo, l’opera è in attesa di ritornare nella sua nicchia di sinistra nella chiesa di Montebufo di Preci. Il restauro è stato effettuato nel 2021 dalla CBC Conservazione Beni Culturali Società Cooperativa sotto la direzione del Dott. Giovanni Luca Delogu della Soprintendenza dell’Umbria. Il restauro rientra nel progetto Art Bonus dell”USS-Sisma 2016. (Foto Bellu/D’Arrigo per CBC).

San Leonardo da Limonges ante

San Leonardo da Limonges post

Post del 6 dicembre 2023.
L’imponente scultura raffigura San Marco seduto, con la mano destra in atto di benedire e la sinistra che sostiene il castello di San Marco di Norcia, la frazione nursina da cui proviene l’opera. L’osservatore è accolto da uno sguardo frontale: la barba è disegnata a piccoli riccioli e indossa una veste di colore blu, mentre il sottoabito è in un vibrante colore rosso. La scultura non è stata ancora oggetto di attenta analisi da parte della critica specializzata: prima del restauro questa scultura lignea policroma poteva essere considerata come una rappresentazione rustica di un artista locale, ispirato dalle opere ieratiche della tradizione scultorea medievale, ma l’attenta pulitura delle ridipinture, ha restituito al Santo un aspetto sacrale e regale. La tavolozza cromatica del Santo presenta incarnati dalle tonalità fredde, un manto in azzurrite e una veste rossa ornata da una ricca decorazione a motivi floreali stilizzati realizzati con foglia d’argento applicata su missione. Ogni piccolo motivo stilizzato, presenta al centro un quadratino minuscolo di oro, anch’esso in foglia. Anche lo scollo della veste era sontuosamente arricchito da lamine metalliche. Il trono dalle tonalità chiare, è decorato con piccoli motivi a rosone neri realizzati a stencil. Il restauro ha restituito l’aspetto regale e ieratico con in quale la scultura era stata concepita, prima che le numerose maldestre ridipinture, succedutesi nei secoli, coprissero le decorazioni a foglia e appiattissero il modellato. Il restauro è stato eseguito nel 2021 da CBC Conservazione Beni Culturali Società Cooperativa sotto la supervisione del Dott. Giovanni Luca Delogu, della Soprintendenza dell’Umbria . Il restauro è stato finanziato grazie al progetto Art Bonus (Foto Bellu e D’Arrigo per CBC).

San Marco ante

San Marco Post

Ultimo aggiornamento

3 Gennaio 2025, 13:23