Giornata Nazionale del Paesaggio 14 – 19 marzo 2021
Organizzazione a cura di Isabella Monteforte e Sebastiano Pierini
Il 14 marzo 2021 si celebra la Giornata Nazionale del Paesaggio, istituita nel 2016, con l’obiettivo di promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati, attraverso iniziative e attività di educazione e conoscenza del paesaggio stesso che, quest’anno, vista l’attuale emergenza epidemiologica che stiamo vivendo, potranno essere svolte solo in modalità on-line.
In tal senso anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria ha voluto fortemente aderire all’iniziativa, portando alla conoscenza e all’attenzione del pubblico alcuni interventi svolti sul paesaggio nel corso degli anni, al fine di garantire il recupero e la tutela del territorio umbro.
Ecco i quattro temi principali:
1. Tutela del Paesaggio e Transizione Ecologica.
2. Recupero del Paesaggio.
3. La tutela del paesaggio e il Lago Trasimeno.
4. Attività di Cava e Paesaggi Archeologici.
Tema n. 1 – Tutela del Paesaggio e Transazione Ecologica.
Oggi grande attenzione viene rivolta alla tutela del paesaggio anche in rapporto alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al fine di accelerare la cosiddetta “transizione ecologica”. Si parlerà, quindi, nel particolare, degli impianti eolici nel territorio della regione Umbria, mostrando le possibili criticità paesaggistiche in riferimento alla specifica conformazione del territorio; e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della provincia di Perugia, relativamente alla previsione di impianti eolici. Un altro Piano che promuove il concetto di “conservazione integrata” e di miglioramento energetico del patrimonio storico in coerenza con le “Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale” (MIBACT 2015), è il “Piano Particolareggiato di Campi Alto”, comune di Norcia, fortemente colpito dal sisma del 2016. La volumetria dei crolli è stata così alta che si prevedono, oltre le attività di ricostruzione, progetti di rigenerazione del tessuto sociale ed economico e il restauro paesaggistico e morfologico attraverso progetti speciali come il Progetto Mura (in parte crollate in epoca storica e in parte danneggiate nel 2016) e il progetto paesaggistico “Città Campagna” che coinvolge gli spazi aperti e verdi presenti all’interno delle mura, e il paesaggio agricolo intorno alle mura. E’ importante sottolineare sempre la centralità del paesaggio, inteso come risultante dell’interazione tra uomo e ambiente perché solo considerando la prospettiva di ancoraggio al paesaggio e ai beni culturali, la transizione ecologica potrà rappresentare un valido progetto umanistico, cioè quello di una società in grado di rinnovarsi e durare a lungo in un contesto di progresso civile e non di mera sopravvivenza biologica e di perseguire un’economia circolare basata sulla sostenibilità ambientale, ma anche sociale e culturale.
Di seguito i contributi:
- “Gli impianti eolici nel paesaggio umbro”. A cura dell’Arch. Florian Castiglione e dell’Arch. Mauro Magrini. Da giovedi 18 marzo dalle 13:00.
- “Rigenerazione dei borghi tra patrimonio culturale ed economia circolare. Il piano attuativo di Campi Alto di Norcia” a cura dell’Ing. Maurizio Rotondi e dell’Arch. Giovanni Cafiero. Da Lunedi 15 marzo dalle 15:00.
Tema n. 2 – Recupero del Paesaggio – Martedi 16 marzo alle 15:00 e alle 16:00.
Un altro tema che interferisce direttamente con quello del paesaggio, causando un cambiamento inevitabile e permanente allo stato dei luoghi, all’ambiente e agli ecosistemi locali, per lunghi periodi, se non a tempo illimitato, è quello delle cave. La stragrande maggioranza delle attività estrattive attualmente avviene con coltivazioni a cielo aperto, di pianura, di colle o di monte in ragione della tipologia di materiale estratto o dell’orografia del terreno.Con i termini recupero ambientale e recupero paesaggistico s’intende un insieme di operazioni finalizzate ad eliminare, o meglio, a mitigare situazioni di degrado create da interventi antropici che si sono susseguiti nel tempo. I rilievi collinari che movimentano il territorio compreso tra il Trasimeno e la Valdichiana da sempre sono, al tempo stesso, limite e risorsa e, attualmente, costituiscono un interessante caso studio per riflettere sulle strategie di conciliazione di tutela archeologica e paesaggistica, esigenze socio-economiche locali e prospettive di sviluppo sostenibile. Così pure la cava di Cerreto, a Panicale, rappresenta un altro interessante spunto per analizzare il problema del riambientamento che, per essere risolutivo, dovrebbe essere trattato in maniera esaustiva già al momento della progettazione di un nuovo giacimento oppure a alla riapertura delle attività estrattive, se temporaneamente sospese. Esistono, comunque, delle metodologie e degli interventi che si possono attuare al fine di rendere l’inserimento dell’attività di cava meno impattante nei confronti dell’ambiente, quali la realizzazione di quinte prospettiche, che mitigano visivamente la lacerazione creata dallo scavo, o l’inserimento di un impianto di irrigazione che agevoli l’attecchimento delle nuove essenze arboreecon cui si andrà a ricostituire il manto verde del paesaggio.
Di seguito i contributi:
- “Scoperta, sfruttamento, riambientamento: cave, archeologia e insediamenti d’altura fra Trasimeno e Valdichiana”. A cura della Dott.ssa Paola Romi. Da venerdi 19 marzo ore 11:00.
- “Scoperta, sfruttamento, riambientamento: sulle immagini della cava di Cerreto a Panicale”. A cura dell’Arch. Gilda Giancipoli. Da Martedi 16 marzo ore 16:00
Tema n. 3 – La tutela del paesaggio e il Lago Trasimeno – Mercoledi 17 marzo alle 17 e 30.
Incontro a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria insieme alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Introduce e modera: Andrea Chioini, giornalista; intervengono: Elvira Cajano, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria; Giovanna Giubbini, Direttore della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria, Cristina Colaiacovo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Il termine “paesaggio” lascia il campo a numerose interpretazioni, in ciascuna delle quali è possibile ritrovarne un aspetto ed una particolarità. Ma come si è arrivati all’elaborazione concettuale che si ripercuote nei dispositivi legislativi attuali di tutela del nostro territorio? Quale è il concetto che noi abbiamo oggi del paesaggio? Attraverso l’azione svolta dal Ministero della Cultura nei confronti del lago Trasimeno, si vuole dare risposta a questi interrogativi, anche con l’aiuto di fonti documentarie che tramandano notizie sul paesaggio e ambiente. Descrizioni di paesaggi si trovano in lettere di natura privata (epistolari familiari) e in diari di viaggi. A partire dalla fine del secolo XIX la documentazione fotografica diventa una fonte preziosa per gli studi di questo settore. Esempio ne è la campagna fotografica che Guido Pompili, parlamentare e commissario del Consorzio di bonifica del lago Trasimeno, commissionò ai Fratelli Alinari, raccolta in un Album conservato presso la biblioteca comunale di Magione.
- “La tutela del Paesaggio e il lago Trasimeno. Da Alinari al drone”. A cura della SABAP Umbria, Soprintendenza Archivistica e della Fondazione Cassa di Risparmio. Da mercoledi 17 marzo ore 17:30.
- A cura di Elvira Cajano: ” Il concetto di paesaggio e la tutela del lago Trasimeno”
- A cura di Giovanna Giubbini: “Le fonti archivistiche per la storia del paesaggio”
- A cura di Cristina Colaiacovo: “Mecenatismo, Paesaggio e Tutela Ambientale. Il ruolo delle Fondazioni di origine bancaria”.
Tema n. 4 – Attività di Cava e Paesaggi Archeologici – Giovedi 18 e venerdi 19 marzo.
Tra le attività che comportano la trasformazione del territorio, quelle estrattive hanno certamente un impatto decisamente forte e pressoché irreversibile sul paesaggio, ma anche sulle tracce archeologiche presenti eventualmente nel sottosuolo. Se dunque l’apertura di una cava costituisce, senza dubbio, un potenziale rischio per la conservazione delle stratificazioni e le testimonianze archeologiche, l’adozione di rigorose procedure di archeologia preventiva permette di trasformare tali problematiche situazioni in proficue occasioni di conoscenza. Viene a questo proposito analizzato il caso della cava di basalto di La Spicca, in comune di Orvieto, dove un attento controllo archeologico dello scortecciamento superficiale del terreno, funzionale ai successivi ampliamenti dell’area di cava, ha portato al riconoscimento ed alla documentazione di un complesso paesaggio agricolo riferibile ad una fattoria romana, attiva tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale. I rinvenimenti sono culminati nel 2019 con la scoperta di una grande cisterna in opera cementizia, successivamente sottoposta a tutela con dichiarazione di interesse culturale. Sempre grazie alle attività di tutela e ricerca, a Dunarobba, nel Comune di Avigliano Umbro, la riscoperta di una Foresta Pliocenica all’interno di una cava di argilla, fa riemergereun perfetto ecosistema del passato, e va a costituire un nuovo paesaggio, dove l’elemento naturale dei tronchi, è inserito in un contesto che stato modificato dall’uomo con la costituzionedelle miniere di lignite, l’estrazione dell’argilla, fino alle opere funzionali alla conservazione e fruizione del complesso geo-paleontologico. Il maggiore impegno per la tutela di questo paesaggio è quello conservativo, dipendente dall’unicità della Foresta Fossile di Dunarobba, che conserva in situ dei tronchi in posizione di vita e che ancora oggi presentano una consistenza lignea. Il Monte Caifischi, al confine fra i territori di Cascia e Norcia, è un rilievo che, in suggestiva posizione a blocco del valico di Madonna della Neve, garantisce, assieme al prossimo Castel S. Maria, un forte controllo naturale della strada interna che da Norcia raggiunge la direttrice Civita-Trimezzo. Un progetto di ampliamento di una cava, presentato nel 2013, ha avviato un percorso di tutela che si è tradotto in un vincolo archeologico dell’intera altura. Tale procedimento costituisce, nell’ottica della giornata del Paesaggio, un esempio di come l’esigenza di intervento produttivo da parte di una ditta si sia poi tradotta in importanti acquisizioni conoscitive sul piano archeologico e in una rivalutazione e tutela di un paesaggio, per un finale guadagno della comunità ben compreso, in ultimi termini, anche dalla committenza.
- “Dal Paleoambiente ai Paesaggi: la Foresta Fossile di Dunarobba”. A cura della Prof.ssa Angela Baldanza e della Dott.ssa Elena Roscini. Da giovedi 18 marzo alle 12:00.
- “Una cava di basalto e la riscoperta di un paesaggio agrario di epoca romana: il sito di Acquafredda – La Spicca“. A cura del Dott. Luca Pulcinelli. Da venerdi 19 marzo dalle 12:00.
- “Da un progetto di ampliamento di cava, alla tutela del paesaggio: il caso del castelliere di Caifischi“. A cura della Dott.ssa Gabriella Sabatini. Da venerdi 19 marzo alle 14:00.
Ultimo aggiornamento
21 Ottobre 2024, 10:29